Un biglietto

Trascriviamo qui di seguito, in forma volutamente anonima, un messaggio arrivato in questi dal carcere di Santa Maria Maggiore. Tra la marea di lettere, biglietti e cartoline che quotidianamente arrivano abbiamo scelto questa in quanto, a nostro parere, più chiara e significativa delle altre sullo stato della protesta e sui tentativi di strumentalizzarla da parte delle guardie. Il messaggio è datato 14 settembre.

Con la richiesta della massima diffusione.


“Amici nostri,

Le condizioni carcerarie stanno peggiorando di ora in ora, in quanto la vivibilità delle celle è giunta ad un punto insopportabile. Ci sono problemi creati ad hoc dall’organo preposto al nostro controllo (assistenti, direttore e ispettori vari), i quali ci inducono forzatamente a delle proteste continue per arrivare ai loro scopi (trasferimento della direttrice). I nostri diritti vengono quotidianamente calpestati, esempio spostamenti da cella a cella costringendo noi detenuti a stare sette persone in celle da quattro, oppure ritardando le chiamate fino a un mese e più dall’educatore o comandante per fare dei chiarimenti. Vi preghiamo di far conoscere la nostra protesta alla gente. Non chiediamo benefici ma solo che vengano rispettati i nostri diritti di uomini oltre che di detenuti.

Un abbraccio a tutti voi e grazie per quello che fate per noi.

XXX e tutti i miei compagni”


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