Non ci fermerete, non ci fermeremo

Torino, 10 maggio. Testo distribuito durante il corteo da alcuni No Tav veneziani.


 

 

 

NON CI FERMERETE, NON CI FERMEREMO

 

La manifestazione di oggi,10 maggio, ha un’importanza epocale.

Per la prima volta un movimento di lotta popolare, nella sua interezza, rivendica una pratica come il sabotaggio, esprimendo solidarietà incondizionata a quattro compagni/e accusati/e di essere dei terroristi. Il grande merito della Valle, e di tutti i No Tav, è stato quello di aver fatto passare, in questi mesi, il messaggio chiaro che il sabotaggio è giusto, e che il Tav va fermato con ogni mezzo necessario, nonostante il silenzio mediatico nel quale sono stati effettuatigli arresti, nonostante la retorica sempre più legalitaria di partiti e istituzioni.

Con buona pace di chi ha atteso fino all’ultimo per prendere posizione, e di chi l’ha presa per paura diessere definitivamente “tagliato fuori dai giochi”, il Movimento No Tav ha già saputo superare l’innocentismo e il vittimismo, cogliendo la solidarietà ai quattro come occasione per rilanciare la resistenza quotidiana in Valle e tutta la lotta No Tav.

Proprio in virtù di questo non dobbiamo pensare alla giornata di oggi come un punto di arrivo, come non lo era stato il 22 febbraio scorso. Il processo a Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò inizierà il 22 maggio, e dovremo essere altrettanto numerosi e ancor apiù determinati fuori dall’aula bunker, e ovunque sia utile battere un colpo.

Così come dovremo mettere incampo tutta la nostra fantasia e il nostro coraggio in concomitanza alle altre udienze del processo, udienze che cadranno con un ritmo molto serrato, durante l’estate, su cui dovremo allo stesso tempo fare pressione e provare adecostruire il clima da anni di piombo che magistrati, stampa e partiti hanno messo in piedi.

Chi ha capito la portata della posta in gioco questo lo sa bene, come sa che, per dare concretezza alla solidarietà, sarà necessario impegnarsi in Valle più di prima, disturbando i lavori a Chiomonte, le truppe di occupazione e preparando il terreno perl’apertura dei cantieri veri e propri tra Susa e Bussoleno.

Comunque vada la manifestazione di oggi, per non far passare quest’accusa di terrorismo su unpiano politico sarà necessario parlare chiaro, e avere la memoria lunga. Troppo freschi sono i ricordi delle retoriche sugli infiltrati, sulla contrapposizion itra buoni e cattivi, sulle felpe nere, sputate dopo i fatti del G8 di Genova ela sommossa del 15 ottobre 2011. Infamità che hanno avuto l’unico risultato difar accettare il reato di “devastazione e saccheggio”: centinaia di anni dicarcere affibbiati a chi ha rotto una vetrina, raccolto un sasso, riso di gusto vedendo una camionetta data alle fiamme. Chi ha propagandato questa lettura deifatti è il primo responsabile delle condanne inflitte ai compagni, e di quelleche verranno. Non dimentichiamolo mai, non dimentichiamoli mai.

Se stavolta andrà diversamente, se presto riabbracceremo i nostri quattro compagni e seppelliremo con una risata l’accusa di terrorismo, se continueremo a sabotare il Tav come in quella bella notte di maggio dipende solo da noi, dalla chiarezza delle nostre parole, dalla concretezza delle nostre azioni.

CHIARA, CLAUDIO, MATTIA,NICCOLò LIBERI SUBITO!

                                                                                                                                                                   ALCUNI NO TAV VENEZIANI

Torino 10 maggio 2014


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