Monthly Archives: Settembre 2015

Censure e avvii di procedimento

Nell’attesa del presidio di sabato 3 oggi è stato notificato un inizio di avvio di procedimento per un’altro foglio di via da Venezia a una compagna. Se dovesse diventare definitivo sarebbe il quinto provvedimento di allontamento emesso in pochi giorni.

Nel frattempo la corrispondenza con i ragazzi dentro si fa sempre più rarefatta, in maniera sospetta. Le poche lettere che arrivano giungono visibilmente aperte e manomesse. Seguiranno aggiornamenti nei prossimi giorni.

L’appuntamento è sabato 3 ottobre alle 15 in Rio Terà dei Pensieri.


Sotto al carcere di Vicenza

Una cinquantina di persone. Musica, cori e tanti interventi.

Viene ricordato lo sciopero di Santa Maria Maggiore, l’uccisione di Federico Aldrovandi avvenuta 10 anni fa, di cui uno degli sbirri responsabili è ancora in servizio a Vicenza.

Qualche bella risposta, oltre alle sbarre e alle spesse e distanti mura, riesce a farsi sentire.

L’appuntamento è sabato prossimo sotto al carcere di Venezia, mentre si è venuti a sapere che i detenuti trasferiti in altre carceri dopo la protesta, definiti dai giornali “i capi della rivolta”, sono almeno venti…


Fogli di via, una risposta/3

Appello  e locandina per il presidio del 3 ottobre prossimo.

Una battitura fa riaprire i blindi chiusi dall’arroganza delle guardie. Saluti dalle finestre, urla, rifiuto del carrello. Bandiere costruite con magliette e manici di scopa. Uno sciopero di una settimana contro i rincari del sopravvitto e la politica dell’amministrazione penitenziaria.

Richieste sì, ma anche lenzuola bruciate, guardie barricate fuori dalle sezioni.
Dal 29 luglio scorso le mura di Santa Maria Maggiore non hanno conosciuto pace.


In questi esaltanti mesi il sostegno ai ragazzi dentro non è mai venuto meno. Perchè quelle urla di libertà sono le stesse di sempre. Di chi scappa da un Cie o da un Opg, di chi con il proprio corpo distrugge i confini dell’Europa, di chi alla povertà, alla paura e alla solitudine preferisce la rivolta. Ci è piaciuto ascoltarle, dare una risposta che fosse all’altezza di quel coraggio e di quella determinazione.


Come sempre la rappresaglia del nemico non si è fatta attendere. Alcuni tra i detenuti più attivi hanno subito trasferimenti punitivi in altre carceri, altri hanno visto negati i colloqui con amici e familiari.
Fogli di via da Venezia sono stati notificati a quattro solidali. La loro colpa: volere un mondo senza galere e avere l’arroganza di pensare che questa città possa essere qualcosa di diverso da una palude di spettri in vendita al miglior offerente.


Di fronte a questo a nulla vale il lamento e la recriminazione. Chi lotta, dentro come fuori, sa a cosa può andare incontro. La sola risposta possibile è continuare a battersi come prima, più di prima.
Sabato 3 ottobre saremo nuovamente sotto Santa Maria Maggiore. A fare quello che abbiamo sempre fatto. Liberi di ritornare a far tremare quelle maledette mura.
Siete tutti invitati
SABATO 3 OTTOBRE, ORE 15.00 IN RIO TERà DEI PENSIERI.

DEF-LOCANDINA 3 OTTOBRE

 


Fogli di via, una risposta/2

Stamattina notificato un altro foglio di via da Venezia, per due anni,  a una compagna. Le motivazioni sono sempre le recenti manifestazioni a sostegno dei detenuti di Santa Maria Maggiore. I fogli di via notificati sono, all’oggi, quattro.

Rilanciamo la lotta, qui sotto trovate la locandina del presidio del prossimo 26 settembre, al carcere di Vicenza.

presidio carcere vicenza


Fogli di via, una risposta

Stamattina sono stati notificati tre fogli di via a due compagni (rispettivamente 3 anni  e 1 anno) e una compagna (3 anni) di Venezia. Le motivazioni sono i presunti reati compiuti durante le recenti manifestazioni anticarcerarie, in solidarietà con la protesta dei detenuti di Santa Maria Maggiore.

Manco a dirlo, non saranno certo questi provvedimenti a fermare la voglia di battersi contro l’esistenza di quelle maledette mura e del mondo che le tiene in piedi.

Rilanciamo i prossimi appuntamenti con ancora più forza e determinazione:

Sabato 26 settembre ore 15 presidio sotto al carcere di Vicenza, via della Scola 150

Sabato 3 ottobre presidio sotto al carcere di Venezia in solidarietà con tutti i detenuti.

Sempre avanti, state in campana!

 


Oltre le mura e i canali

liberi tutti

Stasera calorosa battitura che coinvolge tutto il braccio destro (il lato che da sul canale). I ragazzi sventolano bandiere costruite con magliette bianche attaccate alle scope. Urlano “libertà” e “sempre avanti”. Il tutto dura mezz’ora, dalle 20 alle 20.30 e viene supportata da un numero sempre più cospicuo di solidali.

Nel pomeriggio un breve saluto al carcere femminile della Giudecca porta le notizie su quanto sta accadendo in questi giorni al maschile.

L’appuntamento dell 20.00 è confermato anche per domani, mentre per sabato 26 settembre è previsto un presidio al carcere di Vicenza, teatro nelle scorse settimane di una protesta spontanea a seguito del trasferimento, in isolamento, di un ragazzo particolarmente attivo nelle lotte per i diritti dei detenuti.

Seguiranno altri aggiornamenti, sempre avanti!


Un biglietto

Trascriviamo qui di seguito, in forma volutamente anonima, un messaggio arrivato in questi dal carcere di Santa Maria Maggiore. Tra la marea di lettere, biglietti e cartoline che quotidianamente arrivano abbiamo scelto questa in quanto, a nostro parere, più chiara e significativa delle altre sullo stato della protesta e sui tentativi di strumentalizzarla da parte delle guardie. Il messaggio è datato 14 settembre.

Con la richiesta della massima diffusione.


“Amici nostri,

Le condizioni carcerarie stanno peggiorando di ora in ora, in quanto la vivibilità delle celle è giunta ad un punto insopportabile. Ci sono problemi creati ad hoc dall’organo preposto al nostro controllo (assistenti, direttore e ispettori vari), i quali ci inducono forzatamente a delle proteste continue per arrivare ai loro scopi (trasferimento della direttrice). I nostri diritti vengono quotidianamente calpestati, esempio spostamenti da cella a cella costringendo noi detenuti a stare sette persone in celle da quattro, oppure ritardando le chiamate fino a un mese e più dall’educatore o comandante per fare dei chiarimenti. Vi preghiamo di far conoscere la nostra protesta alla gente. Non chiediamo benefici ma solo che vengano rispettati i nostri diritti di uomini oltre che di detenuti.

Un abbraccio a tutti voi e grazie per quello che fate per noi.

XXX e tutti i miei compagni”


Giù le mani dalla lotta dei detenuti!

carcere merda

Le battiture dentro Santa Maria Maggiore, a seguito della proclamazione dello “sciopero” da parte dei detenuti, sono continuate per tutto il fine settimana. In tutto quattro calorosissimi giorni senza pace all’interno. Lunedì e martedì nessuna battitura ma pare sia iniziato uno sciopero del carrello. Non sono comunque mancati momenti di solidarietà che hanno permesso di comunicare con i ragazzi e avere notizie di cosa sta accadendo all’interno.

Da più voci pare che i detenuti si stiano sentendo strumentalizzati dalle guardie e dai sindacati di polizia, che stanno usando la rabbia dei reclusi per passare da vittime e avanzare, tramite pretesti, le loro richieste (in sostanza turni più brevi, più soldi e la rimozione della direttrice Immacolata Mannarella).

Ciò non ferma la voglia dei ragazzi di protestare ma, da più parti, è stato chiesto ai solidali un’attenzione in questo senso, con la richiesta di diffondere il più possibile questa notizia. Il tentativo di strumentalizzazione, del resto, era intuibile visto il tenore degli articoli di giornale usciti in questi giorni.

Qui sotto trovate un testo distribuito e attacchinato in questi giorni. Solidale con la protesta dei detenuti, ostile ai tentativi di usare la protesta per altri scopi.


 

Giovedì 10 settembre i detenuti di Santa Maria Maggiore hanno proclamato uno “sciopero”. Una protesta quotidiana portata avanti con forti battiture tre volte al giorno, condivisa dalla quasi totalità dei detenuti e resa efficace dalla particolare posizione del carcere nella città di Venezia, vicinissimo alle case e in un punto di grande passaggio.

In questi giorni i detenuti sono riusciti ad attirare l’attenzione non solo dei vicini, ma anche di numerosi curiosi e solidali che non hanno mancato di far sapere in giro cosa sta succedendo. Momenti di solidarietà che hanno anche permesso a molti amici e parenti dei ragazzi di conoscersi, condividere pensieri e racconti sulla detenzione, di trovare il coraggio necessario per salutare qualcuno al microfono o dedicargli una canzone.

Da quello che si è riusciti a sapere le motivazioni della protesta sono molte e variegate: dall’insofferenza all’autorità della direttrice (che sembra proibire ogni attività all’interno) alla prepotenza delle guardie, dal vitto scadente alle pessime condizioni detentive, dalla semplice voglia di protestare alla richiesta di amnistia. Insomma, una critica generalizzata al sistema carcere e una ribellione contro la propria condizione di reclusi. La lotta, per ora, non si è posta un termine.

Purtroppo, fuori come dentro, anche stavolta non manca chi cerca di strumentalizzare una protesta genuina per i propri fini. E’ ormai palese, a leggere gli articoli di giornale usciti in questi giorni, che la mobilitazione stia venendo usata dai secondini e dai sindacati di polizia per porre l’accento sulle magagne dell’amministrazione, magari per uscirne con turni più brevi e qualche soldo in più a fine mese. Non un accenno alle richieste e al coraggio dei ragazzi ma ampio spazio alle lagne su quanto sia difficile portare avanti lo schifoso lavoro della guardia.

Se lo sciopero viene tollerato, o comunque non apertamente contrastato, è per sperare che fornisca un pretesto che faccia da base alle loro rivendicazioni. Dipingere, con la complicità dei giornali, i detenuti come mostri serve alle guardie per passare come le uniche vittime del sistema carcere e per mettere a tacere le ragioni di chi si ribella.

Come se non bastasse i sindacati di polizia hanno trovato sponda in personaggi come Marco da Villa (parlamentare del Movimento 5 stelle) e Stefano Casali (consigliere regionale eletto con la lista Tosi) che, tramite tanto sbandierate ispezioni dentro Santa Maria Maggiore, hanno fatto sapere che i secondini non hanno vita facile. Individui del genere, che con le loro politiche securitarie o giustizialiste hanno riempito le prigioni di cui ora tanto si lamentano, dovrebbero avere almeno la decenza di tacere sull’argomento.

La lotta a Santa Maria Maggiore è una lotta per la libertà, per smettere di avere paura del carcere e di chi lo tiene in piedi. La stanno portando avanti i ragazzi che vi sono rinchiusi, nell’interesse di tutti.

La sosteniamo e la sosterremo in quanto tale.

Alcuni nemici del carcere


 


Sciopero a Santa Maria Maggiore

10/11 settembre 2015.

Prima una forte battitura nella sera di giovedì, poi tre battiture nella giornata di venerdì. “Siamo in sciopero, facciamo casino tutti i giorni tre volte al giorno” dicono i ragazzi dentro a chi passa. E chi passa, in questi giorni, si ferma anche, incuriosito da quell’insolito baccano che sembra coinvolgere la totalità del penitenziario.

Qualcuno, a mo’ di saluto, incendia dei pezzi di giornale che brillano nella notte. C’è chi da appuntamenti ai solidali per i giorni a venire.

Per la prima volta dopo tanto tempo Santa Maria Maggiore vede tra le sue mura una protesta che sembra estesa, organizzata, intenzionata a protrarsi nel tempo.

Far conoscere la cosa e far girare le notizie è il minimo che si possa fare. Esserci sotto al carcere per contribuire a sostenere quelle grida la cosa più spontanea.

Qualcuno lì fuori, nei prossimi giorni, ci sarà. Tenete gli occhi e le orecchie aperte.


Lo spesino

Dopo i caldi di agosto le notizie dal carcere di Santa Maria Maggiore si fanno sempre più precise e corpose. Pare che la direttrice continui a negare ai detenuti il permesso per giocare a pallone e la possibilità di fare telefonate, mentre le finestre in corridoio rimangono aperte, anche se sempre più attenzionate dalle guardie.

Qui sotto trovate pubblicata una parte della “Richiesta settimanale di sopravvitto” (in gergo lo “spesino”). Una lista di beni di prima necessità che i detenuti possono acquistare settimanalmente in carcere, per supplire al vitto fornito dagli appalti dell’amministrazione (spesso scarso e scadente).

Da ricordare che, per chi è dentro, è impossibile scegliere tra un prodotto più caro e uno più economico, a parte alcune fortunate eccezioni. Tutti i beni indicati, e i loro relativi prezzi, sono della marca più cara sul mercato e, a loro volta, rincarati dalla ditta che li fornisce (la stessa ditta che, guarda caso, si occupa del vitto…). Per saperne di più sul business del vitto e sopravvitto in carcere rimandiamo al dossier di Ristretti Orizzonti che trovate qui dossier_vitto.

L’ampia scelta della tipologia di prodotti, inoltre, contrasta in modo piuttosto netto con la scarsità dei beni che è possibile mandare dentro tramite i pacchi settimanali. Ad eccezione della carne infatti praticamente tutte le cose in lista non sono spedibili dall’esterno.

Ognuno ne tragga le debite conclusioni e risposte.

ALIMENTARI

Caffè Splendid classico (250gr) 2,37 / Camomilla Star (15filtri) 1,90 / Olio extravergine De Santis 5,49 / Olio di semi di girasole Olioitalia 1,95 / Patatine Cric Croc (180 gr) 1,80 / Uova (6 pezzi) 1,72 / Crackers Mulino Bianco 1,68 / Passato di pomodoro Pomì 0,84

BEVANDE

Acqua frizzante San Benedetto (6 pezzi) 2,52 / Succo di frutta Yoga 1,41 / The San Benedetto al limone 1,12

CARTA

Carta da cucina Foxi (3 rotoli) 3,21 / Carta igienica Scottex (10 rotoli) 3,87 / Carta cucina Scottex (4 rotoli) 3,05

CARNE

Braciole di suino (500gr) 3,55 / Costicine di suino (500gr) 3,40 / Macinato misto (500gr) 3,75 / Petto di pollo (500gr) 5,00 / Salsiccia di pollo (500gr) 4,50 / Porchetta trevigiana (100gr) 1,95

FRUTTA E VERDURA

Funghi champignon (500gr) 1,99 / Bieta (1kg) 1,69 / Limoni (500gr) 1,90 / Insalata in sacchetto (250gr) 2,80 / Cipolle (1kg) 2,10 / Patate (1kg) 1,35 / Carote (1kg) 1,19

DOLCI

Girelle Motta 2,36 / Biscotti Mulino Bianco (400 gr) 1,65 / Budino Cameo 1,92 / Caramello Perugina 2,35 / Kellogs classico 3,34 / Kinder colazione più 2,85 / Miele Ambrosoli 4,39 / Nutella Ferrero (1pz da 15 gr) 0,20 / Wafer Loacker 1,74

VARIO

Caffettiera da tre Lady Oro 8,90 / Bomboletta gas plein air stop system 2,20 / Fornelletto Providus FG 100M 19,90 / Caffettiera da 1 tazza 5,00 / Accendino slim piccolo Bic 1,09 / Autan spray no gas (100ml) 8,15 / Filtri Rizla 2,00 / Orologio in plastica Sudima 8,00 / Borsa termica da lt 25 12,90 / Batteria stilo Duracell (4pz) 5,23 / Zampironi Vulcano (10pz) 1,51 / Regolabarba Remington 26,00 / Macchinetta per sigarette 3,50

PASTA

Spaghetti, fusilli, penne, rigatoni Divella (500gr) 0,75 / Riso Invernizzi (1kg)  2,11 / Tortellini Bolognese (500gr) 1,99

LATTICINI

Burro Granarolo (125gr) 1,25 / Latte Granarolo (0,50 lt) 0,78 / Yogurt Yomo (2pz) 1,55

SCATOLAME

Ceci secchi Select (400gr) 1,74 / Fagioli borlotti secchi Soleo (500gr) 1,75 / Cous cous Barilla 1,81 / Lievito per dolci Paneangeli (16 gr) 0,50

PULIZIA

Ammorbidente Coccolino (2lt) 2,79 / Detersivo da bucato Bio presto (600gr) 2,35 / Lisoform disinfettante 2,37

IGIENE PERSONALE

Bagnoschiuma Nidra (750ml) 4,25 / Balsamo Elvive de l’Oreal (200ml) 4,11 / Colluttorio Plax Colgate 5,80 / Crema da barba Pro Raso (150gr) 1,79 / Crema Nivea for Men Sensitive (75ml) 8,09 / Dentifricio Pasta del capitano 1,94 / Dentifricio AZ 2,71 / Deodorante Rio Terà dei Pensieri (100ml) 4,02* / Rasoi bilama Gillette G2 (5pz usa e getta) 2,55 / Rasoio Mac3 Gillette 9,43 / Ricambi rasoio Mac3 Gillette (5pz) 11,97 / Shampoo Clear (250ml) 3,29 / Shampoo Johnson (250ml) 2,15 / Shampoo Pantene (250ml) 4,17 / Spazzolino Mentadent Plus 2,81 / Tagliaunghie Trim 2,35

CARTOLERIA

Block Notes Blasetti Team 1,00 / Buste lette gialle Leonardo (12pz) 0,60 / Carte Trevigiane Mondiano 6,00 / Cartoline illustrate di Venezia (!) 0,40 / Quadernone Pigna 1,21

* Rio Terà dei Pensieri è una delle cooperative (senz’altro la più famosa) che lavora con i carcerati di Santa Maria Maggiore per produrre piccoli prodotti di artigianato come magliette, borse, portafogli e, a quanto pare, deodoranti da rivendere ai detenuti, per profumarsi dopo una lunga giornata di lavoro…