Daily Archives: 9 Gennaio 2016

The bridges of Gentrification, with(out) graffiti

Parlare di gentrification a Venezia può, molto spesso, essere fuorviante. Più che a un “imborghesimento”, a un’espulsione di abitanti originari ad opera di una nuova classe più abbiente, quello a cui quotidianamente si assiste è la sostituzione di una popolazione (residente o meno) cittadina con una turistica. Un fenomeno molto specifico, che avremo modo di approfondire e analizzare.
In alcuni pezzi di città, tuttavia, il concetto tradizionale di “gentrification” resta ancora valido per capire al meglio la portata dei cambiamenti in corso. La zona di San Basilio e della Stazione Marittima, adiacente al popolare quartiere di Santa Marta, è una di queste.
La vecchia giunta comunale aveva a più riprese manifestato l’intenzione di far arrivare una linea del tram fino a San Basilio, convertendo l’attuale Stazione Marittima in un grande terminal tranviario con servizi annessi. La giunta attuale, per la prima volta in sintonia con la presenza e i progetti dell’Autorità portuale in centro storico, pur accantonando il prolungamento della linea del tram, dichiara, nella persona del Sindaco, di voler spostare in quell’area la “movida” di Santa Margherita, da tempo invisa ai residenti.
Una vita notturna, s’intende, limitata alla fruizione di qualche baretto a prezzi spropositati ma che, a seguito di precise politiche di zonizzazione delle aree cittadine, è diventata in pochi anni prerogativa esclusiva del “Campo”, con le inevitabili coneguenze del caso.
Nell’offerta di quel parco commerciale che è diventato il centro storico veneziano manca proprio un “distretto del divertimento” rivolto a giovani turisti e studenti fuori sede che, per gustare un aperitivo all’ultima moda o ballare al ritmo di musica elettronica, devono oggigiorno recarsi nei locali della terraferma a Mestre e Marghera.
Ma perché proprio a san Basilio, quando in passato tentativi in tal senso sono già stati attuati all’Arsenale o al Tronchetto tramite eventi organizzati ad hoc? L’area in questione è caratterizzata da un basso numero di abitanti, dalla presenza di grosse sedi universitarie dello IUAV e di Ca’ Foscari, dal Porto, da un gran numero di posti auto. Un luogo in grado di garantire una costante presenza di flussi, con la possibilità di aprire nuove attività commerciali in edifici esistenti e in nuove cubature edificabili, senza arrecare troppo disturbo. Una prerogativa pressoché unica in una città già completamente urbanizzata nella sua parte insulare, dove le uniche aree “vuote” meritevoli di riqualificazione sono quelle lasciate dalla dismissione di parte dell’attività portuale.
Curioso che la vocazione al “divertimento” di San Basilio e della Marittima sia stata indirettamente suggerita da momenti di convivialità auto-organizzati. Nel 2008 il movimento studentesco, organizzò le prime feste, autorizzate e non, tra i vecchi docks del Porto, da pochi anni adibiti ad aule dalle università. Da quell’anno trovarono spazio di espressione diversi eventi musicali, anche non prettamente concordati con le autorità competenti: dai concerti delle associazioni universitarie all’approdo “selvaggio” dei tradizionali carretti carnevaleschi che, sfruttando la presenza di vicini eventi ufficiali, non di rado sottraeva pubblico a questi ultimi.
Veniamo ora al primo “ponte” tangibile lanciato alla realizzazione di questo progetto: l’apertura dell’evento collaterale della Biennale d’arte, in programma da maggio a novembre 2015, denominato the Bridges of Graffiti.
Questo evento temporaneo ha trovato spazio all’interno della stazione marittima, nella parte più vicina alle sedi universitaria, ribattezzata per l’occasione Arteterminal. L’ambiente, caratterizzato dalle opere di dieci artisti internazionali (che per l’occasione hanno anche collaborato per creare un murales collettivo), è diventato un vero e proprio locale da aperitivi e dj-set sotto le insegne della prestigiosa esibizione artistica.
Gustosto notare come l’inaugurazione di questo spazio, che dal nome richiama esplicitamente la street art e all’interno del quale si poteva assistere a talks sul writing, abbia coinciso con la pulizia delle innumerevoli scritte e murales che caratterizzavano il muro della Marittima.
Bridges of Graffiti ha solamente avuto la funzione di testare, con un progetto temporaneo e, almeno nella sua fase di insediamento, discreto, la validità di investimenti futuri. Il nuovo campus per studenti di Santa Marta, i cui inizio lavori è previsto per la prossima estate, creerebbe di fatto la domanda di un distretto del divertimento raggiungibile comodamente, meglio se distante dal centro monumentale e turistico.

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